top of page
Tommaso e Gesù Risorto

Tommaso Apostolo

 

Tommaso è citato nel Vangelo di Giovanni dove prende la parola ai passi 11,16, 14,5 e 20,24-29; è citato in tutte le liste dei Dodici che ci sono giunte dagli autori dei sinottici e degli Atti (Mt 10,3, Mc 3,18, Lc 6,15 e At 1,13), i quali non aggiungono altro su di lui.

L'autore del Vangelo secondo Giovanni ci dice che era detto Didimo, ossia gemello, (Gv 11,16 e Gv 20,24) e mostra la sua fede concreta e pragmatica con affermazioni come «Andiamo anche noi a morire con lui!» (Gv 11,16) e «Se non vedo [...] io non credo» (Gv 20,25).

Grazie alla domanda posta da Tommaso Gesù può fare una delle affermazioni più celebri e teologicamente care al Vangelo di Giovanni: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Gv 14,6).

Sulla bocca di Tommaso, infine, viene posta dall'autore del Vangelo secondo Giovanni nella prima conclusione una delle più brevi e dense professioni di fede: «Mio Signore e mio Dio!» (Gv 11,16)[1].

Anche l'esistenza della figura di Tommaso nella cerchia dei Dodici è quindi quasi certa dalla molteplice attestazione delle fonti[2] utilizzata sovente per gli studi sul Gesù storico[3].

Il termine Apostolo probabilmente non è del tutto corretto per riferirsi alla cerchia dei Dodici[4], tuttavia la tradizione si è sempre riferita a Tommaso con questo titolo per distinguerlo dai tanti altri Tommaso che sono entrati nella storia come testimoni cristiani.

Tommaso è venerato come santo da tutte le Chiese che ammettono tale culto; le Chiese cosiddette occidentali lo ricordano il 3 luglio[5].

 

 

[1] Nella terza appendice del libro Introduzione alla Cristologia del Nuovo Testamento RAYMOND E. BROWN dichiara che «questo è l'esempio più chiaro, nel NT, dell'uso di 'Dio' per Gesù». Va tuttavia notato che lo stesso autore, poche pagine dopo, afferma: «È inoltre una proposta molto plausibile che le parole in cui Tommaso confessa Gesù, «mio Signore e mio Dio», rapppresentino una formula confessionale conosciuta nella chiesa al tempo dell'evangelista. In questo caso non è inverosimile che la confessione fosse una formula battesimale o liturgica»; anche CHARLES K. BARRETT in The Gospel according to John concorda con la colorazione liturgica del passo.

[2] Seguendo la teoria delle due fonti e considerando Gv indipendente dai Sinottici avremmo l'attestazione da parte di Mc e di Gv.

[3] Per il criterio di molteplice attestazione si veda JOHN P. MEIER, Un Ebreo Marginale 1.

[4] Anche Paolo, ad esempio, viene definito Apostolo pur non essendo mai entrato nella cerchia dei Dodici e non essendo nemmeno testimone oculare del Gesù pre-pasquale; per una dissertazione sull'argomento si veda JOHN P. MEIER, Un Ebreo Marginale 3.

[5] Altre Chiese lo ricordano il 6 ottobre. Si veda COMUNITÀ DI BOSE, Il libro dei testimoni e il martirologio ecumenico on line.

bottom of page